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Depressione come conseguenza di eventi traumatici

A seguito di un evento traumatico la prima preoccupazione è verificare cosa si è “rotto” da un punto di vista fisico.
In realtà, però, viene meno anche l’equilibrio psicologico della persona, che spesso non è incluso nelle diagnosi perché “non direttamente visibile”, ma può provocare stati psicopatologici mascherati in quanto anche lo stesso danneggiato non li riconosce o li sottovaluta.

In ogni evento traumatico c’è una perdita di equilibrio.
Si è abituati a muoversi autonomamente, a non avere necessità di essere assistiti; si ha un lavoro, interessi, amicizie, una routine quotidiana e all’improvviso tutto questo viene stravolto.
Ci si trova ad affrontare un periodo di grande incertezza e ci si domanda: tornerò quello di prima? riuscirò a fare tutto quello che facevo prima?

La consapevolezza di non essere più gli stessi, di avere delle limitazioni (fisiche, relazionali o psicologiche) sviluppa una serie di “sintomi” che, se non adeguatamente trattati, sfoceranno in patologia cronica.
Da un certo punto di vista è “salutare” che la persona viva degli stati depressivi, dall’altro non lo è se questi stati persistono nel tempo.

Quando perdiamo un famigliare o una persona cara c’è un lutto da elaborare.
La ricerca ha evidenziato che il periodo “normale” di elaborazione è di circa un anno ma quando questo periodo si protrae il lutto viene considerato come patologico, confermato anche dall’emergere di determinati segnali.
Il lutto patologico può essere valutato  ai fini del risarcimento.

Un altro tipo di perdita che la persona elabora è quella relativa all’immagine di sé.
Pensiamo ad una persona che rimane sfregiata sul viso o su altre parti del corpo; questo come si riflette sull’immagine ideale che ognuno ha di sé?
Le reazioni sono diverse: ad alcuni non importa, mentre ad altri provoca una ferita difficilmente colmabile e con ripercussioni sulla vita relazionale.

L’intervento di un esperto, sia dal punto di vista terapeutico, che da quello valutativo ai fini del risarcimento, è auspicabile laddove se ne ravvisi la necessità.
Sarà la stessa persona stessa a dichiarare di vivere un periodo di estrema difficoltà, che non riesce a gestire con le proprie risorse.
Si tratta quindi di ascoltare questa richiesta di aiuto e di approfondire l’indagine anche dal punto di vista psicologico.

 

 

About the author

Emiliano Guarinon

Sono psicologo, amo questo lavoro e la possibilità di utilizzare le competenze acquisite nel corso degli anni per aiutare le persone a trovare nuove soluzioni alle difficoltà che possono sorgere nel corso della vita. Credo che le persone non siano isole ma, con la loro unicità, parte di qualcosa di più grande. La psicologia può fornire un nuovo filtro di osservazione, da cui ripartire per raggiungere nuovi obiettivi e scoprire il proprio “posto nel mondo”. La bellezza non sta nella meta, ma nel percorso fatto per raggiungerla.